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Anatocismo – Capitalizzazione di interessi passivi: come difendersi

La capitalizzazione degli interessi passivi, ormai nota alla cronaca come anatocismo, è una pratica bancaria che fino al 2000 era illegittima e che ha colpito per più di 50 anni i correntisti con il conto “in rosso” o con difficoltà nel rimborso alle scadenze programmate dei finanziamenti ottenuti. A partire dal 1952 tutti gli istituti di credito hanno fatto proprio un “uso negoziale” che prevedeva l’applicazione di nuovi interessi sugli interessi nominali. Da qui la capitalizzazione ogni trimestre degli interessi passivi maturati.

I cittadini privati e le aziende che hanno dovuto sopportare l’anatocismo bancario, al pari dell’usura, sono finiti spesso in un tunnel che sembrava senza via d’uscita. Il fatto è che gli effetti devastanti dell’anatocismo sono ancora attuali ed hanno un peso rilevante sui conti correnti, soprattutto in un rapporto “datato”.

Il Cliente bancario, attraverso la perizia elaborata da Erredi Consulting srl, può ottenere il rimborso integrale di quanto illegittimamente addebitato negli anni, fermo restando l’ulteriore vantaggio offerto dalla perizia che, seppur svolta per la ricerca dell’anatocismo, rettifica anche gli interessi passivi maturati. Quindi, non solo il rimborso della capitalizzazione ma anche il rimborso degli interessi passivi medesimi.

QUANDO E’ APPLICATA LA CAPITALIZZAZIONE DEGLI INTERESSI PASSIVI

I correntisti che fruiscono del credito bancario in conto corrente hanno visto eroso il proprio capitale attivo a causa degli interessi sugli interessi maturati nei trimestri precedenti. Infatti gli interessi passivi diventano “capitale” nel trimestre successivo che sarà oggetto di un nuovo calcolo di interessi passivi, che a loro volta si sommeranno al debito. In questo modo, il correntista si trova nella situazione, a lungo andare, di incapacità di saldare il debito, debito che continua a crescere anziché diminuire: non a caso la Legge italiana equipara l’anatocismo all’usura.

SENTENZE IN FAVORE DEL CORRENTISTA

Dal 1999 la condizione debitoria di diversi correntisti è stata esaminata dalla Corte di Cassazione che ha dato il via ad una regolamentazione sempre più puntuale in materia di capitalizzazione degli interessi passivi. La vera vittoria conseguita a favore degli utenti bancari è sopraggiunta a seguito di una sentenza della Suprema Corte di Cassazione a Sezioni Unite che, con Sentenza n° 21095, ha condannato ogni forma di anatocismo bancario ed ha ritenuto illegittima -in senso assoluto- la capitalizzazione, sottolineando l’illegittimità degli interessi passivi calcolati trimestralmente.

Di fondamentale importanza la sentenza che segue: “una volta esclusa la validità della clausola sulla cui base sono stati calcolati gli interessi, soltanto la produzione degli estratti a partire dall’apertura del conto corrente – considerato che, in virtù dell’unitarietà del rapporto, da tale momento decorre la prescrizione del credito di restituzione per somme indebitamente trattenute dalla banca a titolo di interessi (Cass. 9 aprile 1984, n. 2262) – consente, attraverso una integrale ricostruzione del dare e dell’avere con l’applicazione del tasso legale, di determinare il credito della banca, sempreché la stessa non risulti addirittura debitrice, una volta depurato il conto dalla capitalizzazione degli interessi non dovuti. Allo stesso risultato, evidentemente, non si può pervenire con la prova del saldo, comprensivo di capitali ed interessi, al momento della chiusura del conto. Infatti, tale saldo non solo non consente di conoscere quali addebiti, nell’ultimo periodo di contabilizzazione, siano dovuti ad operazioni passive per il cliente e quali alla capitalizzazione degli interessi, ma a sua volta discende da una base di computo che è il risultato di precedenti capitalizzazioni di interessi (Cass. 10692/07 Cass. 16679/09)”.

Per capire, quindi, se si è stati colpiti da anatocismo bancario la migliore soluzione è rivolgersi ai periti di Erredi Consulting srl che sono in grado di valutare la presenza di irregolarità o anomalie sui movimenti del proprio conto corrente. La verifica darà la possibilità di chiedere il rimborso degli interessi prelevati illegittimamente dalla banca ma anche il risarcimento degli interessi passivi che sono stati calcolati su un capitale fittizio, drogato da anatocismo.

DELIBERA COMITATO INTERMINISTERIALE PER IL CREDITO ED IL RISPARMIO – C.I.C.R. – NUOVO ANATOCISMO

Con delibera del 9 febbraio 2000 il CICR ha stabilito nuove regole sull’anatocismo che, in sostanza, ammette l’addebito degli interessi sugli interessi a patto che vi sia “reciprocità” tra quelli passivi (da riconoscere alla banca) e gli interessi attivi (da riconoscere al Cliente).

Dalle analisi svolte da Erredi Consulting si è verificato che la reciprocità non è correttamente stabilita nei contratti stipulati dopo la data della delibera, per cui l’anatocismo può -e deve- essere impugnato e chiesto il conseguente rimborso alla banca.

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